Salve!! Allora innanzitutto volevo dire che la conferenza è stata davvero interessante perchè l'argomento trattato mi sta particolarmente a cuore, o quantomeno è qualcosa che molto spesso mi frulla per la mente.. Intanto mi vorrei soffermare sul rapporto insegnante/ studente. Come sarebbe bello avere sempre insegnanti con le caratteristiche e attitudini espresse da de Bernard.. Professori che ti rendono affascinato su ciò che studi, che t fanno coinvolgere a pieno nell'attività, che hanno con te un rapporto diretto e tu non sei considerato "solo un numero”, una matricola che deve studiare(anche senza imparare) tanto per passare un esame,poi arrivederci e grazie". Lo studio non dovrebbe essere un'ossessione, una stramaledetta cosa che devi assolutamente fare quasi con disprezzo e soprattutto con un grande sacrificio che potrebbe essere almeno in parte(a seconda dei casi) diminuito se lo studio fosse fatto con amore a passione. Deve prevalere il piacere della conoscenza, la fame di sapere e la frenesia della curiosità.. Invece no, non è così..sarà il sistema, sarà il professore, sarà sicuramente una componente anche del carattere di ognuno di noi, ma guardandomi intorno, ormai noi studenti siamo solo macchine che macinano oreoreore di studio, invase da libri dispense e quant'altro, che di fatto impariamo quasi sempre tutto "a memoria" e una volta dato l’esame, PUF!, ci scordati tutto il giorno dopo... Ma ad esempio, una canzone, la sentiamo e la giudichiamo tante volte, e se ci piace la canticchiamo e di fatto la impariamo e o ce la scordiamo dopo molto tempo anche se in realtà qualcosa rimane sempre di essa in noi, oppure non la dimentichiamo mai. Così dico per le materie scolastiche: se noi si riuscisse a scoprire una materia più che studiarla, a entrarci dentro con passione, a giudicarla e a confrontarci davvero con essa, secondo me molte cose sarebbero diverse. E’ ovvio che quando si incontrano materie difficili è improbabile riuscire ad apprezzarle perché ci sembrano cose insormontabili scritte in un linguaggio poco comprensibile e soprattutto ci manca quel qualcosa che ci fa arrivare fino ad esse, al nocciolo della questione.. per riuscire a “tradurre” quella materia, a capirla bene magari chissà fino a farsela finalmente piacere abbiamo bisogno di un intermediario, di colui cioè che formerà il link tra noi ed essa, che sia una persona preparata a darci questo e che ci creda davvero in ciò che fa. Il confronto, lo scambio di idee(con rispetto tra tutti, e rispetto di tutte le idee confrontate) per tutto questo è qualcosa di fondamentale ed è grave quando manca. Ed è questo secondo me che ormai succede in tutte le scuole, insegnanti del genere non si trovano quasi più da alcuna parte! Ormai loro “fanno ciò per cui sono pagati” ovvero spiegarci più o meno bene la loro materia, darci le nozioni che ci servono giusto giusto per passare l’esame e fine. Purtoppo ripeto, per quanta voglia noi ragazzi possiamo metterci nello studiare una materia, per quanto possiamo cercare di avere un ruolo attivo in ciò, bisogna che gli insegnanti ci spronino e ci facciano addentrare in essa, devono riuscire a farci essere affascinati… Considero quindi le considerazioni di de Bernard importanti, di speranza direi per il presente e soprattutto per il futuro, da non passarci sopra come se nulla fosse… è dura dirlo, ma a guardarsi attorno, sembrano quasi un’utopia.. Alla conferenza mi aspettavo molti più interventi da parte dei professori, quantomeno per difendere la categoria che per come ho interpretato io è stata messa un po’ alle strette, criticata anche se in maniera comunque rispettosa.. invece poco o nulla, peccato.. Spero comunque che un pochino discorsi come questi venuti fuori dalla conferenza siano riusciti a toccarli un po’, silenziosamente all’interno…e spero che saranno le basi e i concetti fondamentali dei futuri medici che vorranno intraprendere anche l’insegnamento. Comunque questi sono tutti concetti miei, di uno studente fra tanti, tra quei tanti altri ci sono certo anche quelli a cui non interessa niente di tutto ciò ma che intendono invece solo fare i “robot pappagalli cinici(diciamo freddi per essere meno pesanti)”. Dal canto mio invece spero di mantenere sempre a mente i concetti che ho espresso ora.
mercoledì 23 aprile 2008
Compito 8 - I have a dream / 1a parte
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento